L’Elettromiografia e l’Elettroneurografia sono un insieme di test neurofisiologici che servono a valutare la funzionalità dei muscoli e del sistema nervoso periferico e che consentono di diagnosticare la sede, l’entità e la natura di una lesione a carico di queste strutture, fornendo anche importanti indicazioni prognostiche.
Gli esami vengono richiesti dal medico di medicina generale, o più spesso da uno specialista, in caso di:
- Malattie midollari (traumi, infezioni, neoplasie, malattie dei motoneuroni, come la SLA)
- Patologie delle radici nervose radiculopatie da ernie discali
- Cervicobrachialgia o lombosciatalgia)
- Patologie dei plessi nervosi (lesione del plesso brachiale nelle patologie traumatiche della spalla)
- Patologie dei nervi periferici (mononeuropatie – come la sindrome del tunnel carpale o la sindrome da compressione del nervo ulnare al gomito o al polso, – multineuropatie e polineuropatie)
- Malattie della placca motrice (come la miastenia gravis)
- Malattie muscolari (come ad esempio miopatie infiammatorie).
ELETTRONEUROGRAFIA
Lo studio della conduzione nervosa che consiste nella stimolazione elettrica di un nervo in uno o più punti e nella registrazione dei potenziali così evocati, di cui verranno esaminati vari parametri, indicativi della funzionalità del nervo in esame.
ELETTROMIOGRAFIA
Questo studio indaga l’attività elettrica muscolare: un elettrodo ad ago monouso viene inserito nei singoli muscoli in esame per registrare l’attività delle fibre muscolari in diverse condizioni (a riposo e durante vari gradi di contrazione volontaria).
La durata dell’esame e la quantità dei nervi e dei muscoli da esaminare varia da paziente a paziente (da mezz’ora a qualche ora), a giudizio dello specialista neurologo elettromiografista, che valuterà il percorso corretto da seguire solo dopo aver effettuato un approfondito inquadramento anamnestico e clinico, aver visitato il paziente e valutato gli eventuali altri esami strumentali e di laboratorio precedentemente eseguiti.
L’esame elettromiografico ad ago può residuare un lieve e transitorio indolenzimento nei muscoli esaminati nelle ore successive e un’eventuale piccola ecchimosi.
Gli esami comportano solo un minimo disagio per il paziente e non è necessario dunque essere accompagnati.